HISPELLVM. Cosa accadde dal I secolo a.C. al IV d.C.
Sabina Guiducci
Legio XXII PPF, HISPELLVM e Roma: curiosità
Andrea Cannucciari
Quando Roma si affaccia sull’attuale Valle Umbra per prenderne definitivamente possesso, è il 308 a.C. come ci narra la più autorevole fonte per la storia romana, Livio. La lega umbra malamente sconfitta perde probabilmente il controllo di tutto il territorio vallivo e montano già prima del 295 a.C. (battaglia di Sentino), data dell’ultima disperata resistenza degli italici all’espansione romana. Viene fondata la colonia Latina di Spoletium nel 240 a.C. con l’apporto di coloni romani ma anche di élite locali umbre. La nuova colonia inizia un lavoro di bonifica idraulica e riorganizzazione fondiaria che si protrarrà per due secoli e mezzo almeno fino ad Augusto permettendo il tracciamento al centro della Valle Umbra Sud, prima totalmente impaludata e scarsamente insediata, della Via Flaminia. Lungo questa strada prenderà presto piede un nuovo modello politico-insediativo, ossia città vere e proprie ad immagine di Roma.
Come sottolineato dalla archeologa Sabina Guiducci,anche Hispellum appartiene a questa fase: imponenti resti non solo del terrazzamento forense ma anche evidenze presenti sulla stessa acropoli stanno a testimoniarlo. Esiste, inoltre, la possibilità che, come rivelato da più recenti studi,le entità municipali di Fulginia e Hispellum possano appartenere ad una fase precoce della colonizzazione romana in forma diretta (prefetture), conseguente alla sottrazione a Mevania dell’intero territorio di pianura, punizione per aver fomentato la rivolta del 308 a.C. Del resto il nodo idraulico costituito da Clitunno Marroggia Topino e Chiona, di una potenza di portata che oggi stentiamo a immaginarci, doveva essere attentamente controllato e, per quanto possibile, manutenuto, e proprio in questo punto dava origine prima al Lacus Clitorius (tra Trevi e Foligno) e, subito dopo Spello, all’imponente Lacus Umber, che copriva quasi tutta la pianura almeno fino alla confluenza con il fiume Chiascio.
Lo studio delle centuriazioni romane succedutesi in questa valle nel tentativo, infine riuscito, di bonificare paludi e ridurre la superficie dei laghi (non certo prosciugarli in quanto risorse economiche e vie di agevole comunicazione), a beneficio dell’agricoltura e del pascolo, ha permesso di riconoscere almeno due fasi di intervento di riordino idraulico-fondiario tramite centuriazione; la prima molto antica verosimilmente ascrivibile al periodo repubblicano, e la seconda avviata in periodo triunvirale e ultimata sotto Augusto con la deduzione di un’importantissima colonia romana, che estendeva il suo controllo quasi sull’intera valle, tramite l’attribuzione di territori non finitimi, dalle Fonti del Clitunno ad Arna (enclave nel territorio di Perusia).
Paolo Camerieri – Giuliana Galli